D.L. 18/2020: proposte congiunte di modifica
Intendiamo, in particolare, sottolineare che le integrazioni proposte intendono ripristinare equità di misura tra imprese e professionisti, minata dalla presenza nel decreto di numerose norme impropriamente dedicate ad una sola delle categorie produttive.
Ricordiamo infatti che, oltre che a rappresentare una significativa parte dell’economia del Paese, i professionisti non possono ricevere diverso ed inferiore trattamento rispetto ad altre categorie produttive, in ossequio ai principi di eguaglianza di matrice costituzionale e comunitaria.
In un momento come questo in cui si chiede ai professionisti, e segnatamente agli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, uno sforzo interpretativo, divulgativo ed applicativo di norme di particolare complessità, cogenza ed urgenza, come quelle contenute nel decreto in esame, appare vieppiù necessaria la doverosa attenzione alla loro figura.
Non chiediamo encomi, sicuramente fuori luogo in un momento di comune responsabilità, ma il costante rispetto di chi si adopera e contribuisce a garantire la continuazione del regolare funzionamento dello Stato.
Oltre alle proposte di emendamento sotto riportate, si richiede parimenti:
- la proroga complessiva dei termini previsti dal codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza;
- l’istituzione di un tavolo di coordinamento con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, volto alla preventiva consultazione del Cndcec e delle associazioni sindacali nelle misure di interesse della categoria.
Si tenga conto, nei limiti di spesa inseriti nel Decreto Cura Italia:
- del diritto soggettivo maturato dai beneficiari, avuto altresì conto delle oggettive difficoltà operative;
- della necessaria prevalenza della sostanza sulla forma nell’interpretazione delle norme, in considerazione dell’emergenza in corso, evitando un’eccessiva burocratizzazione delle procedure.
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